Definire modus
operandi
è complicato. In realtà, basterebbe parlare di
“realtà multimediale con lo scopo di raccontare delle
storie”.
È questo ciò che ci siamo prefissi fin dal primo giorno, il 13 ottobre 2020, quando la nostra avventura è iniziata attraverso un canale YouTube. Da quando eravamo bambini l’associazione romanzo-lettura era immediata: parole scritte, una lettera dopo l’altra, occhi sul foglio di carta o su uno schermo. La narrazione tuttavia nasce oralmente e, nel corso dei millenni, si è evoluta attraverso nuovi schemi, nuovi media.
Agli albori del Terzo Millennio, le storie possono essere raccontate in maniere diverse: scrivendole, leggendole ad alta voce, illustrandole. A volte una storia è perfetta per un medium e non per un altro, oppure lo è solo una parte di essa; attraverso la multimedialità, modus operandi intende raccontare queste storie nel modo migliore.
È questo ciò che ci siamo prefissi fin dal primo giorno, il 13 ottobre 2020, quando la nostra avventura è iniziata attraverso un canale YouTube. Da quando eravamo bambini l’associazione romanzo-lettura era immediata: parole scritte, una lettera dopo l’altra, occhi sul foglio di carta o su uno schermo. La narrazione tuttavia nasce oralmente e, nel corso dei millenni, si è evoluta attraverso nuovi schemi, nuovi media.
Agli albori del Terzo Millennio, le storie possono essere raccontate in maniere diverse: scrivendole, leggendole ad alta voce, illustrandole. A volte una storia è perfetta per un medium e non per un altro, oppure lo è solo una parte di essa; attraverso la multimedialità, modus operandi intende raccontare queste storie nel modo migliore.